L’idrocolonterapia (anticamente nota come irrigazione intestinale) è un metodo delicato ed efficace di lavaggio intestinale che consiste nell’introdurre nel retto acqua dolce filtrata attraverso una sonda.
Tale pratica affonda le sue radici nella medicina egizia (XVI sec. a.C.) e il suo utilizzo nel corso dei secoli è ampiamente documentato. Si dovrà però attendere il XIX secolo prima che la procedura diventi piuttosto simile a quella praticata modernamente.
Un contributo determinante alla diffusione dell’idrocolonterapia fu dato da due studiosi statunitensi, James A. Wiltsie e Joseph E. G. Waddington. I due medici sostenevano infatti che ci fosse uno stretto legame fra cattiva salute intestinale e cattiva salute in generale:
“Il funzionamento anormale dell’intestino è il precursore delle cattive condizioni generali e, soprattutto, di malattie croniche… E così, ritornare a una funzione intestinale normale, è spesso il passaggio indispensabile per tornare a uno stato di buona salute”.
La medicina tradizionale la utilizza oggi in luogo di clisteri e lassativi anche per preparare l’intestino ad esami diagnostici come la colonscopia.
BENEFICI DELL’IDROCOLONTERAPIA
Obiettivo di questa pulizia è favorire l’espulsione delle feci e dei suoi residui nei pazienti che soffrono di stitichezza ostinata, meteorismo e gonfiore intestinale.
L’idrocolonterapia consente perciò di depurare l’intestino e stimolare la peristalsi, così che la flora batterica si possa ricostruire e ricreare, facendo tornare il nostro colon intasato e intossicato in condizioni normali.
Giornalmente infatti, rifiuti e tossine, legate all’alimentazione, allo stress, all’inquinamento, ostruiscono il nostro colon che perde così parte della sua funzionalità. Le tossine depositate nel colon possono dare origine a numerose patologie che interessano varie regioni del nostro corpo, come le vie respiratorie, la pelle, il sistema nervoso e le vie digestive. Eliminando le scorie, l’intestino riacquista così la capacità di assorbire adeguatamente i nutrienti.
I benefici della idrocolonterapia sono significativi nei casi seguenti:
- Colite e stitichezza;
- Gonfiore addominale e flatulenza;
- Diverticolosi;
- Diarrea;
- Alitosi;
- Invecchiamento della pelle;
- Dermatiti, eczemi, micosi;
- Cellulite;
- Caduta delle difese immunitarie;
- Reumatismi;
- Epatopatie;
- Sindromi allergiche;
- Gastriti;
- Asma bronchiale e patologie respiratorie;
- Stati di precancerosi, favoriti dall’accumulo di tossine nel colon;
- Prostatite cronica;
- Stress e depressione.
COME SI SVOLGE?
La seduta di idrocolonterapia viene preceduta da una preparazione (anche farmacologica) del paziente: l’irrigazione del colon dura circa un’ora.
Durante la seduta, il colon reagisce contraendosi e provocando così l’eliminazione del materiale fecale. Questa pratica permette un massaggio dell’addome che favorisce la frammentazione e lo scollamento dei materiali fecali, stimolando cosi il movimento intestinale. La seduta dura circa 60 minuti.
Il paziente è sdraiato in modo confortevole sulla schiena, in modo da poter introdurre una cannula sterile nel retto fornita di due tubi, uno per l’entrata dell’acqua, l’altro per asportare il materiale fecale e l’acqua usata.
L’operatore effettuerà poi successive irrigazioni al fine di ottenere il migliore risultato.
CONTROINDICAZIONI
In alcuni casi, l’idrocolonterapia può comportare gonfiore addominale, nausea, vomito, crampi e diarrea. Per questo è importante consultarsi con il proprio medico prima di effettuare un lavaggio, in particolare quando si è sottoposti a una terapia farmacologica per cuore o reni.
Il lavaggio intestinale è inoltre sconsigliato in stato di gravidanza avanzato, di tumore al retto, di insufficienza renale cronica ed ipertensione grave, così come nei casi di ragadi ed emorroidi, ernia inguinale, sospetta infiammazione dell’appendice e morbo di Crohn.